Ogni torrefattore ha una quantità massima e una minima di caffè che può tostare mantenendo un livello accettabile di consistenza e qualità. I limiti superiore e inferiore della capacità di una tostatrice dipendono non solo dalle sue dimensioni ma anche dalle sue caratteristiche di trasferimento del calore.
La capacità nominale di una tostatrice, indicata dal produttore, è spesso un massimo teorico. La maggior parte dei torrefattori professionisti sceglie una dimensione del lotto inferiore alla capacità massima indicata dal produttore, per consentire tempi di tostatura più brevi e dare loro un maggiore controllo sul profilo di tostatura. A seconda del produttore, la dimensione massima del lotto per una tostatura ottimale può essere pari a 50% della capacità dichiarata della tostatrice (Rao 2014).
La quantità minima di caffè tostati, invece, dipende dalla posizione della sonda di temperatura del chicco e dal controllo che la tostatrice ha sulle impostazioni del gas. Quando si tosta un lotto più piccolo, la sonda di temperatura del chicco ha più contatto con i gas di tostatura. Ciò rende la lettura della temperatura del chicco più sensibile ai cambiamenti nelle impostazioni del flusso d'aria e del gas. Con lotti molto piccoli, la sonda potrebbe non essere completamente immersa nella pila di chicchi e quindi non fornirà dati significativi sulla temperatura dei chicchi.
Capacità del bruciatore
Il fattore più importante nel determinare la capacità massima di una tostatrice è la quantità complessiva di calore disponibile per tostare i chicchi. Se la potenza del bruciatore è troppo bassa per una data quantità di caffè, il tempo necessario per completare una tostatura diventerà eccessivamente lungo, portando a sapori piatti e cotti.
Per le tostatrici a passaggio singolo (macchine che non ricircolano l'aria calda), Scott Rao suggerisce che la potenza termica minima del bruciatore dovrebbe essere di 11.500 kJ/ora per chilogrammo di caffè verde (5.000 btu/ora per libbra) (Rao 2020). Le tostatrici a ricircolo sono più efficienti dal punto di vista energetico (Nogueira e Koziorowski 2020), quindi hanno bisogno di una potenza termica complessiva inferiore per tostare la stessa quantità di caffè.
In alcuni casi,